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Monday 29 March 2010

LEMON MERINGUE PIE

 

 

 

 
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La lemon meringue pie,per quanto un po' dimenticata,e' sicuramente una ricetta classica della cucina inglese (e non solo).E' uno di quei dolci a cui e' difficile resistere e,a differenza di altri dolci inglesi,e' amato in ugual misura da grandi e piccoli.E' di facile esecuzione,soprattutto se si tiene a mente che albumi e sweet shortcrust vivono felicemente nel freezer.
Ecco come prepararla:
SWEET SHORTCRUST
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115 gr. di burro freddo,tagliato a cubetti
225 di farina
1 uovo + mezzo guscio d'uovo d'acqua
1 pizzichino di sale
2 cucchiai di zucchero
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1:Mettere farina,burro,zucchero e sale nel robot ed azionare la lama per un brevissimo tempo,fino a quando non si ottenga un sable'.
2:Aggiungere l'uovo ed il mezzo guscio d'acqua e far ripartire il robot fino a quando non si formi una palla che si stacchi dalle pareti del robot stesso.
3:Appiattire leggermente la pastry cosi ottenuta e conservare in frigo/freezer
fino al momento del bisogno.
4:Stendere la pasta,ricoprire un flan ring con il fondo removibile di 26 cm,bucherellare con una forchetta il fondo della sweet shortcrust e mettere in
frigo per almeno un'oretta.
5:Riscaldare il forno a 160 gradi e cuocere la base per la pie alla cieca,cioe' ricoprendola con carta forno ed una dose abbondante delle apposite palline di
ceramica,o,in loro assenza,riso o lenticchie.E' importante ricordare che,una
volta messo il ripieno,questa pie andra' in forno solo per altri 10 minuti
per cui la base va cotta completamente durante questo stadio.
PER IL RIPIENO:
80 gr. di amido di mais
240 gr.di zucchero
155 gr di succo di limone
400 gr d'acqua
la buccia grattuggiata di due limoni
4 1/2 tuorli d'uovo
90 gr. di burro
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1:Mettere l'amido,lo zucchero,l'acqua ed il succo di limone in una pentola e
mescolare con una frusta mentre si porta il tutto ad ebollizione.A questo punto,abbassare leggermente la fiamma e continuare a mescolare fino a quando il composto non si addensera' notevolmente.Non lasciatevi spaventare dall'aspetto pallido e lucido del ripieno(vedi foto)
2:Aggiungere i tuorli,la buccia grattuggiata dei limoni ed il burro.Mescolare velocemente a fiamma bassissima o anche a fornello spento.Lasciar sfreddare il composto prima di utilizzarlo per la pie.
3:Preparare la meringa con 270 gr di albume e 540 gr. di zucchero,assicurandovi che
la ciotola e la frusta della planetaria siano pulitissime.Iniziare a montare gli albumi a velocita' media,aspettare che gli albumi comincino a gonfiarsi e solo allora
aggiungere la prima cucchiaiata di zucchero.Continuare ad aggiungere lo zucchero gradualmente fino a quando la meringa non appaia solida e lucida.
4:Spalmare il ripieno sulla base precedentemente cotta e,con la sac a poche,formare delle nuvolette di meringa che ricoprano tutta la superficie della pie.Infornare a 180/190 gradi per 10 minuti circa.
BUON APPETITO!

Friday 19 March 2010

NASELLO CON SALSA ROMESCO

 

 

 

 
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La settimana scorsa,passando e ripassando davanti ai banconi del mercato,non ho potuto fare a meno di notare un nasello che continuava a sorridermi ogni qualvolta lo
adocchiassi.Dopo una breve sosta al bancone del pane,confusa tra i sourdough,potato couronnes e kentish flutes,mi sono fatta avanti...

Il nasello e' il pesce preferito in terra spagnola,e viene preparato in una miriade di maniere.Questa versione magari non e' particolarmente eccitante,ma e' semplice e molto gustosa.Ho leggermente "italianizzato" la ricetta aggiungendo delle cime di rapa,che ho semplicemente "strascicato" in padella con dell'olio d'oliva in cui ho fatto dorare uno spicchio d'aglio.
E' curioso notare che in Spagna piccoli naselli vengono usati per fare la "zuppa di cane" (caldillo de perro) ed in Sardegna,perlomeno quand'ero bambina io,il nasello veniva chiamato su pisci incano.Gli esemplari adulti sono cannibali,vi assicuro che la loro boccuccia non ha un aspetto molto amichevole.
La salsa romesco e' una specialita' di Tarragona,in Catalonia.E' molto conosciuta,buona ed estremamente versatile.Non esiste una versione definitiva.Come giustamente sottolinea Claudia Roden,"one imagines they improvise every time they make it".
SALSA ROMESCO
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440 gr. di peperoni arrosto,(peso netto)
40 gr di mandorle intere tostate
30 gr di mandorle a scaglie,tostate
2 o3 gr. di peperoncino tritato
1 cucchiaio di aceto di vino rosso
2 pomodori di media grandezza,tagliati per meta',salati irrorati d'olio ed infornati
a 150 gradi fino a quando comincino a rimpicciolirsi.
1/2 spicchio d'aglio,tritato finemente
2 fette di pane raffermo
olio d'oliva extra vergine,quanto basta
sale,pepe ed una spruzzatina di limone per un aggiustatina finale.
La consistenza della salsa e' a proprio piacimento, io la preferisco grumosa e con le mandorle a pezzettoni,ma ho visto spesso romesco ridotte a purea.
Si puo' fare a mano,col mortaio o col robot.E' preferibile lasciarla riposare prima di usarla e riassaggiarla poco prima dell'uso,poiche' ha una notevole tendenza ad "assorbire" i vari sapori.
Per quanto riguarda il nasello,una volta sfilettato incontra una padella caldissima e poi in forno a 190 gradi.(4-5 minuti di cottura)
BUON APPETITO!

Sunday 14 March 2010

TORTA DI MANDORLE E TAROCCHI

 

 

 

 
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Chiedo perdono nel postare la ricetta di un altra torta.Capisco che con i tempi che corrono dobbiamo addolcirci la vita,ma prometto essere meno "peccatrice" nei prossimi post.
Il fatto e' che mi sono capitati tra le mani dei tarocchi,che dalle mie parti sono una rarita', e dovevo render loro giustizia!
Ho scelto una torta di Claudia Roden,una scrittrice di grande talento che merita di essere piu' conosciuta.La ricetta e' tratta da uno dei suoi libri piu' belli,A New Book of Middle Eastern Food (1985),ho semplicemente sostituito le arance "regular" con i tarocchi.Peter Gordon,uno dei migliori cuochi in azione a Londra,fa una torta piuttosto simile,e racconta che la ricetta arrivo' a lui(per vie traverse) dall'Egitto.Probabilmente non e' una semplice coincidenza il fatto che Roden sia nata a Il Cairo.E' una torta che non contiene farina,adatta a tutti coloro che soffrono di intolleranza al glutine.La mancanza di farina non e' casuale:questa e' una specialita' del Passover ebreo,durante il quale vengono evitati
i piatti lievitati contenenti farina,compreso il pane.Questo perche' il Passover e' essenzialmente una commemorazione dell'esodo dall'Egitto e si dice che,una volta liberata dalla schiavitu',la popolazione ebrea lascio' le abitazioni cosi repentineamente da non lasciare al pane il tempo di lievitare.

INGREDIENTI
2 grandi tarocchi
6 uova
250 gr. di zucchero
1 cucchiaino di lievito chimico
250 gr di farina di mandorle
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1:Far bollire i tarocchi (interi) per circa 1 ora e 1/2,fino a quando siano ben soffici.
2:Rimuovere i semi,mettere nel robot e ridurre a purea.
3:Montare le uova con lo zucchero,quindi aggiungere la farina di mandorle e,per ultima,la purea di tarocchi
4:Versare in una tortiera imburrata ed infarinata (o,se non potete usare farina,foderata con carta da forno) ed infornare a 180 gradi fino a quando la prova dello stecchino non vi soddisfera'.

NOTE:la ricetta originale prevede la cottura a 190 gradi per 1 ora circa.Ho sempre ottenuto risultati migliori con una cottura a temperatura leggermente inferiore e tempi un po' piu' brevi.
Nonostante la ricetta non la preveda,un cucchiaino di acqua di fiori d'arancio dara' un sapore magnifico a questa torta.Inoltre e' ottima servita con dello yoghurt appena zuccherato in cui e' stata grattuggiata della buccia d'arancia.
BUON APPETITO!

Friday 5 March 2010

IN MEMORIAM-ROSE GRAY


Il 28 febbraio si e' spenta a Londra Rose Gray,co- fondatrice
del River Cafe' e gran dama della gastronomia londinese.
Dalla sua cucina sono venuti fuori Jamie Oliver,Theo Randall,Sam Clark,Hugh Fearnley-Whittingstall,Arthur Potts Dawson,cioe'il meglio della nuova generazione di cuochi inglesi.In una nazione dove il cibo di altre culture e' spesso incompreso e/o male eseguito,Rose Gray ha insegnato a tanti a mangiare italiano.
Come ricordare una grande cuoca?
Semplice,con una grande torta,una delle sue.

LA TORTA DI PISTACCHI DEL RIVER CAFE'

 

 

 
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Ingredienti:
375 gr. di burro
la buccia grattuggiata di un limone e mezzo
1 baccello di vaniglia
150 gr. di farina di mandorle
180 gr. di pistacchi,tritati finemente
375 gr. di zucchero
6 uova
60 gr. di farina
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1:Montare zucchero e burro.Amalgamare con i semini di vaniglia
2:Aggiungere,una alla volta ,le uova.Se il composto cominciasse ad impazzire,aggiungere mandorle e pistacchi dopo il terzo uovo e poi procedere normalmente.
3:Aggiungere per ultima la farina e mischiare brevemente.
4:Versare in una tortiera precedentemente foderata con della carta da forno
ed infornare a 180 gradi fino a quando uno stecchino inserito al centro della torta non fuoriuscira' asciutto.
Note:1:La ricetta originale prevede le mandorle piuttosto che la farina di mandorle.
Nel caso abbiate la pazienza di tritarle e passarne una parte al mortaio,il risultato sara' ancora piu' buono.
2:"stecchino asciutto" e' un espressione ,in questo caso,da prendere con le pinze.La torta contiene tali quantita' di burro,mandorle,pistacchi e relativi oli da rimanere bagnata ed umidiccia.
E' spettacolare.
Voi come la preferite,con la panna o con le arance caramellate?
Buon Appetito!